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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

516872
Venanzio Giuseppe Sella 50 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

semplicemente paragonare l'intensità luminosa di due sorgenti di luce, basta paragonarne le ombre: per es.: siano due lumi accesi posti a eguale distanza da uno

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Osservando la figura qui adiacente il lettore comprenderà facilmente queste due leggi.

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pure eguale, perchè i due triangoli A b D ed a b D sono eguali, e simili, come pure gli altri due triangoli col vertice in c.

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Dicesi asse principale di una lente una linea immaginaria che congiunge i due centri di curvatura delle due superficie.

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essendo simili i due triangoli A C B, a C b (Figura 24), avremo:

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formola, due lenti composte separatamente di vetri dotati di forza dispersiva differente, di crown glass e di flint glass, in modo da avere una lente

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3° In generale le curvature delle due superficie del vetro, che convengono per rendere minima l’aberrazione in un caso dato, corrispondono ad una

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Il suo diametro è solo circa i due terzi di quello della lente di fronte; essa è acromatica, ossia è composta di due lenti semplici, l’una di flint e

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Distanza tra le due lenti . . . metri 0,04

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Mettendo in equazione questi due valori di F, si ha:

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Apertura delle due lenti . . . 0" 08.

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Distanza tra le due lenti . . . 0" 42.

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Quando si vede un oggetto con due occhi, quantunque si formino due immagini nei due occhi, la sensazione che si ha è tuttavia unica, cioè come se l

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Havvi una differenza essenziale tra la visione coi due occhi, e la visione con un occhio solo. Egli non è che coi due occhi che si può ben giudicare

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Quando coi due occhi si osserva un oggetto solo, un punto di esso può essere veduto distintamente in ogni istante, e questo punto è quello, a cui gli

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Dalla figura n° 49 e relativa spiegazione si può comprendere come si produca l’effetto stereoscopico nella simultanea visione delle due prospettive

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stereoscopio di Wheatstone si produce l’effetto stereoscopico col mezzo di riflettori, ossia col mezzo di specchi, che riflettono i raggi inviati da due

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comuni, si può dedurre in qual modo operi lo strumento, in qual modo le due immagini, poste alle due estremità, possono confondersi virtualmente in una

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Perciò osservando dai punti LL’ i due punti simmetrici PQ, l’osservatore li vedrà riuniti in una sola immagine virtuale R. Questo vale per un numero

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Siano PQ due punti simmetrici nelle due immagini. Un pennello di luce inviato da P si riflette nello specchio, e l’occhio posto in L lo vede in R, e

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In questo stereoscopio le due immagini sono affatto isolate l’una dall’altra, la loro distanza dai due specchi deve essere quella della lunghezza

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LL’ (fig. 51). Questa figura ci fa vedere in qual modo si formi la riunione delle due immagini.

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I due occhi dell’osservatore essendo in LL’ e le due semilenti

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Si vede nella figura che le due semilenti agiscono precisamente come due prismi. Alcuni obbiettano che con esso si ha una trasfigurazione troppo

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essendo SS’, i due punti PQ, simmetrici nelle immagini, sono veduti riuniti in un sol punto R per causa della rifrazione, o deviazione dei raggi

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Ecco in qual modo questo istrumento opera nel riunire le due immagini dissimilari che si pongono in esso.

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Abbiamo detto, che le due vedute destinate all’effetto stereoscopico devono essere prese da due camere, i cui assi siano posti ad una piccola

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La camera oscura stereoscopica a due oggettivi si vede indicata nella figura adiacente. Essa venne impropriamente chiamata camera binoculare.

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stereosità, è più conveniente far uso di due camere che si pongano più distanti l’una dall’altra, o far uso di una sola camera che si trasporta in due

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Come abbiamo fatto osservare prima d’ora, le due camere nel produrre le due immagini di una stereografia dovrebbero essere tra loro parallele, sia

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Una camera stereoscopica che abbia due oggettivi sarà di un uso più conveniente se i due oggettivi saranno due combinazioni di lenti per ritratti

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Ma se si oltrepassa la distanza da una camera all’altra, che abbiamo prescritta, l’influenza della mancanza del parallelismo nelle due camere si farà

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I corpi semplici, dappresso la loro reciproca somiglianza e dissomiglianza, si possono dividere in due classi differenti.

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4° Laminare ora tra due cilindri di ferro fuso. Con quest’operazione il rame e l’argento si stendono, si assottigliano;

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Questo istrumento consiste essenzialmente in due tubi di vetro A, B, dell’altezza di 30 centimetri per 3 centimetri di diametro interno; i quali due

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Con questi due tubi è facile il venire a conoscere la composizione, ossia il titolo delle diverse soluzioni (a).

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Si versi una parte di ambe le soluzioni nei bicchierini a b, quindi in questi si introducano contemporaneamente due liste della carta reagente

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Si mescolino i due liquidi, se non vi ha contrazione, nè dilatazione alcuna, chiamando d la densità del nuovo liquido, avrassi evidentemente dopo il

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raggiunge, converrà comprendere col mezzo della carta il liquido a tenore sconosciuto fra due liquidi a tenore conosciuto, e che non differiscano tra

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2a Collodio con o senza azione chimica. — Nello stesso modo che il collodio può presentare due forme fisiche distinte, così esso può trovarsi in due

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poi l’impressione è giudicata troppo debole di due gradi, ossia due volte di più della prima, si prolungherà di 2/10 il tempo della posa, e così via

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La differenza delle lunghezze focali nei due casi è dunque di 28:22 centimetri, e le differenze dei fochi chimico e visuale stanno loro come 4:1. Ora

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AB,CD due rette parallele nell’oggetto che si vuole riprodurre.

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La differenza consiste solo nello adagiare la carta sensibile nel quadro della camera oscura. Questo quadro dovrà esser provvisto di due lastre di

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Quando si ravvisa convenevolmente sviluppata, la prova si lava nell’acqua al riparo dalla luce, rinnovando due o tre

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8ª Ordine nell’impiego delle due soluzioni sensibilizzatrici. — Avendosi sempre bisogno che il nitrato d'argento si trovi in eccesso sulla carta

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poste due a due nei due traversini della parte posteriore dell’istrumento, i quali traversini si fissano con una laminetta di ferro mobile.

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Vi sono negative molto chiare e trasparenti, le quali lasciano riprodursi con un buon sole nel breve spazio di due o tre minuti, od anche meno

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La prova quando è fatta nel torchietto a copiare si lava nell'acqua corrente, e ciò si ottiene lasciando la prova immersa nell’acqua per due o tre

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quindi mischiando le due soluzioni nel modo seguente.

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